Il progetto culturale Maratea2026 si fonda su una dimensione plurale e sulla necessità di unire territori e comunità per dar vita a una infrastruttura creativa dalle ricadute il più possibile ampie, declinando al futuro un patrimonio che sposa insieme due dimensioni fondamentali: cultura e natura.

Il palinsesto che ne consegue si configura, perciò, come un vasto programma di conferimenti nazionali e regionali, un laboratorio di innovazione e collaborazione, alimentato da una partecipazione viva e corale. Un punto di equilibrio che ha unito Nord e Sud, Mare e Montagna. Un ponte di dialogo tra la Basilicata e il mondo.

Del resto, “Capitale di cultura” è prima di tutto un format di comunità. Artisti, operatori, imprese e pubblico.
Una comunità chiamata a pensare, a produrre, a partecipare dando vita a un codice culturale organizzativo che dia corpo al pensiero fondativo di tali esperienze: lasciare eredità, anche piccole eredità, alla comunità ospitante.
Il progetto Maratea2026 punta a imprimere un’impronta profonda sul territorio e la sua comunità. Lo dimostra la scelta di proporre, accanto all’approccio di una candidatura a rete, la risignificazione quale concetto portante di un programma di innovazione che investa tanto gli edifici quanto gli spazi pubblici. 

La musica, le arti visive, il teatro, sono, infatti, strumenti potentissimi per riconnettere persone e spazi facendoli diventare luoghi catalizzatori di nuova urbanità. Il processo avviato con la candidatura di Maratea a Capitale Italiana della Cultura è stato articolato proprio intorno alla ricerca di spazi significanti o da risignificare. Una ricerca che ha coinvolto l’amministrazione locale, le associazioni e i cittadini e che ha consegnato alla candidatura una conoscenza condivisa di luoghi e progetti quali potenziali catalizzatori di senso.
Una traiettoria che concorre alla visione di Maratea quale Porta del Mediterraneo che si apre sul paesaggio interno.
Città delle reti, delle alleanze.